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Bookcity Milano, a Casa Jannacci si parla di accoglienza ai minori e caregiver

Venerdì 18  e domenica 20 novembre, alle ore 20, il centro gestito dalla Medihospes ospiterà due presentazioni di libri legate al tema della Vita ibrida, scelto come fil rouge dell’XI edizione

Venerdì 18 novembre e domenica 20 novembre, sempre alle ore 18, Casa Jannacci ospiterà due presentazioni di libri all’interno della manifestazione BookCity Milano promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BookCity Milano. Al centro dell’undicesima edizione il tema “La vita ibrida” per dar intende dare voce e spazio a tutto ciò che è ibrido, senza l’inutile pretesa di definirlo, ma con la curiosità di esplorarlo.

Casa Jannacci, gestita dalla cooperativa sociale Medihospes, si apre così a un evento che mette in primo piano la cultura attraverso i libri e la lettura, sposando il messaggio di questa nuova edizione: “La vita è ibrida – spiegano i responsabili della cooperativa sociale – anche nel senso che non è un necessariamente un percorso netto, lineare: può avere cadute, momenti di fatica, ripartenze, alti e bassi. Proprio come il mondo di cui si occupa Casa Jannacci e come succede nelle vite dei suoi ospiti”.

Protagonista venerdì 18 novembre a Casa Jannacci sarà lo scrittore Andrea Franzoso insieme al suo libro “Ero un bullo”, edito da De Agostini. Insieme a lui sul palco don Claudio Burgio, responsabile di Kayros, l’associazione nata nel 2000 per l’accoglienza diurna dei minori. Ed è proprio dall’incontro fra don Claudio Burgio e Andrea Franzoso che nasce il suo libro, la storia vera di Daniel cresciuto nella periferia milanese e divenuto prima un bullo a scuola e poi un rapinatore. Finito al Beccaria, è considerato «un ragazzo perduto». Invece, grazie all’incontro con don Claudio Burgio, il cappellano del carcere, cambia fino a diventare a sua volta educatore in una comunità che segue ragazzi come lui.

Domenica 20 novembre, alle ore 18, Casa Jannacci ospiterà Mariangela Tarì, autrice de “Il precipizio dell’amore” edito da Mondadori. Madre di due figli colpiti entrambi da gravi malattie, tratteggia nelle pagine le storie di mamme e papà alle prese con situazioni analoghe, trovando la forza per trasformare il dolore in speranza, dando vita a progetti, associazioni, iniziative, ma, soprattutto, sperimentando una felicità che all’inizio sembra lontanissima da afferrare. E che invece sorprende.

Dal 2022 Casa Jannacci è gestita dalla cooperativa sociale Medihospes: oltre ai senza dimora, le porte del centro sono state aperte per accogliere, per conto della Prefettura di Milano, 70 ucraini scappati dalla guerra e diversi nuclei familiari in condizione di emergenza abitativa. Rispetto al passato, dunque, non ci sono solo più persone adulte a Casa Jannacci ma anche bambini e qualche cagnolino.

Dall’inizio della sua gestione la cooperativa sociale Medihospes sta lavorando per ridar vita al centro diurno offrendo un palinsesto di attività differenti (due al mattino e due al pomeriggio) insieme a diverse figure professionali come educatori, insegnanti di italiano e psicologi. Di pari passo è cresciuta anche l’attenzione verso l’ospite e le sue necessità, ampliando l’equipe di professionisti, come i mediatori, incaricati di occuparsi dei singoli casi. Infine è stata ripresa la partecipazione ai tavoli del municipio 5 per discutere, insieme alle realtà territoriali coinvolte, su bisogni e necessità delle persone fragili nella Milano del 2022 post pandemia.

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