Area Soci | Trasparenza | Bilancio Sociale

EVENTI

Violenza di genere, firmato nuovo protocollo fra Medihospes e UIL Puglia

È stato firmato questa mattina un protocollo d’intesa fra la cooperativa sociale Medihospes e il Centro di ascolto dell’Unione Regionale UIL Puglia per avviare azioni congiunte di contrasto alle discriminazioni, molestie e violenza sulle donne. L’impegno della parti è di dare vita a un

percorso comune, nella costruzione di proposte e politiche partecipate, che possano contrastare efficacemente e portare anche a soluzione il tema della violenza maschile contro le donne, che secondo la definizione, adottata dalla Convenzione del Consiglio d’Europa – Convenzione di Istanbul – entrata in vigore il 1° agosto 2014, è una “violazione dei diritti umani ed una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà”, sia nella vita pubblica, che nella vita privata e nelle sue manifestazioni culturali, reddituali, di appartenenza sociale.

Un fenomeno che, anche nei luoghi di lavoro, riguarda purtroppo ancora tante donne che subiscono discriminazioni, ricatti, molestie e molestie sessuali, svalorizzazione e marginalizzazione, disparità salariale e nei percorsi di carriera. Nonostante la maturata consapevolezza, della gravità del fenomeno e delle ricadute sulla società, del quadro legislativo che negli ultimi anni si è arricchito di importanti strumenti normativi tesi a rafforzare le misure di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza di genere contro le donne, si continuano a registrare gravi episodi di molestie e  femminicidi, sempre più estesi alle fasce giovani di popolazione.

Compito primario del Centro di ascolto Regionale UIL è la raccolta di segnalazioni da parte di cittadini e cittadine di abusi o comportamenti scorretti che possono configurarsi come mobbing o stalking inviando i richiedenti ad autorità e a centri specializzati ove occorra il loro diretto intervento. I centri regionali sono convenzionati con professionisti psicologi e avvocati che danno tutto il loro apporto alla lotta della cultura che porta alla violenza fisica e psicologica ed aiuto alle

vittime di violenza sui luoghi di lavoro.